COVID-19: a cosa serve il saturimetro?
Il saturimetro (o pulsossimetro) è un piccolo apparecchio che rileva la quantità di ossigeno nel sangue e la saturimetria (l’ossigenazione del sangue appunto) è uno dei parametri di riferimento per monitorare l’andamento di COVID-19, la malattia dovuta all’infezione SARS-CoV-2.
Ultimamente nella lotta contro il Covid 19, sentiamo spesso parlare del saturi metro per questo motivo i medici lo reputano un dispositivo salvavita e utile da tenere in casa.
Il saturimetro non è uno strumento di autodiagnosi, i dati rilevati vanno comunicati per la valutazione sanitaria istituzionalmente competente.
Ma a cosa serve il saturimetro e quali informazioni fornisce?
Il saturimetro si applica all’estremità di un dito come una molletta (o anche al lobo dell’orecchio) per acquisire un segnale PPG (Photoplethysmography) da cui estrarre informazioni sull’ossigenazione del sangue e attività cardiovascolare. Sul display appare il risultato, espresso in percentuale, dell’emoglobina legata all’ossigeno.
Il test è semplice, rapido e indolore.
In condizioni normali, la saturazione dell’emoglobina arteriosa si avvicina al 100 per cento. In presenza di malattie respiratorie o situazioni critiche conseguenti a traumi, questo valore tende a calare. I valori ottimali dell’emoglobina satura di ossigeno si aggirano intorno al 97-98%. Quando i valori scendono al 90% si parla di ipossiemia (ridotta quantità di ossigeno nel sangue). La situazione diventa critica quando la percentuale va sotto l’80%. Il saturimetro riflette la percentuale di molecole di ossigeno legate all’emoglobina dei globuli rossi (ossiemoglobina), permettendo così di stabilire, in fase precoce, lo stato di ipossiemia (ridotta quantità di O2, cioè di ossigeno disponibile nel sangue). Quando si applica al dito misura la percentuale di ossigeno attraverso il sangue che scorre sotto l’unghia. In questi casi, i valori normali di saturazione di ossigeno sono, nei soggetti sani, costantemente superiori al 96%.
Perché l’ossigenazione del sangue è significativa in COVID-19
A COVID-19 possono associarsi difficoltà respiratorie e nei casi più seri la malattia può determinare una polmonite interstiziale. L’infezione infatti può coinvolgere gli alveoli polmonari, dove avvengono gli scambi gassosi tra aria e sangue, compromettendone il buon funzionamento. Questo può determinare un calo nella percentuale di ossigeno che si lega all’emoglobina (saturazione), con conseguente diminuzione di apporto di ossigeno a organi e tessuti.
È importante effettuare la misurazione sempre nella stessa posizione, senza guanti e possibilmente senza smalto per unghie; alcuni pazienti, come quelli affetti da Fenomeno di Raynaud o da patologie che causano una cattiva circolazione delle dita, possono mostrare valori della saturazione dell’ossigeno falsamente più bassi: scaldare bene le dita può, almeno in parte, evitare questo problema.